La definizione di poteri e risorse spettanti ai diversi livelli di governo in Italia rimane una questione aperta. Le riforme costituzionali, sia quelle in vigore sia quelle bocciate dagli elettori, hanno confermato la difficoltà di superare problemi ben noti, a partire dal bicameralismo paritario. Anche la pandemia ha evidenziato difficoltà nei rapporti Stato-Regioni, stante il ruolo chiave delle Regioni nella organizzazione della sanità. Ma la risposta europea al Covid-19, col varo di NextGenerationEU (NGEU), ha aperto nuove opportunità per gli enti territoriali, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Rimane altresì in discussione il tema controverso della “autonomia differenziata”, chiesta da alcune Regioni. Nel 2023 il CSF si concentrerà su due ambiti in cui più evidente è l’intreccio fra dimensione istituzionale e dimensione economica.
• PNRR e autonomie
Le grandi svolte a livello europeo, dallo European Green Deal a NGEU, da cui consegue il PNRR in corso di attuazione, aprono prospettive per un nuovo protagonismo degli enti territoriali, a partire dalle grandi aree urbane, in particolare nella transizione ecologica. Il CSF su questo ha già sostenuto la prima parte di una ricerca dell’Università di Milano, proseguita con un approfondimento sulla implementazione dei progetti e sulle esperienze di specifiche realtà territoriali. È importante che i benefici del PNRR siano diffusi e vedano un effettivo coinvolgimento, in tutte le fasi, degli enti locali. Nel 2023 il CSF proseguirà nello studio delle opzioni per tenere conto nel PNRR di specificità, preferenze e competenze dei territori salvaguardando, allo stesso tempo, i principi di solidarietà ed eguaglianza fra le diverse aree del paese.
• Federalismo fiscale
Il tema del “federalismo fiscale” aveva conosciuto una stagione di attenzione culminata nell’approvazione della legge 42/2008. La successiva crisi economica e le necessità di risanamento della finanza pubblica hanno visto una progressiva erosione delle risorse disponibili per gli enti locali. Questo ha innescato un circolo vizioso di malcontento e deresponsabilizzazione che va contrastato. Il CSF intende lavorare sul tema della autonomia finanziaria degli enti locali, con la necessaria accountability di tutti i livelli di governo e il coinvolgimento delle comunità interessate su scelte di spesa e reperimento delle entrate – fatto salvo il già richiamato riequilibrio solidaristico fra aree, che richiede la definizione dei fabbisogni standard. Nel 2023 si potrebbe riaprire anche il dibattito sulla “autonomia differenziata”, prevista dalla Costituzione, che rischia di rinfocolare divisioni tra Nord e Sud. Anche su questo il CSF è già intervenuto e svilupperà ulteriori approfondimenti.