Federico Fabbrini
Giugno 2021
Il paper esamina la Conferenza sul Futuro dell’Europa, discutendo il processo messo in moto dalla Dichiarazione comune adottata dalle istituzioni europee nel marzo 2021, e riflettendo sulle sue potenzialità e i suoi problemi. In primo luogo, il paper spiega la giustificazione storica della Conferenza, sottolineando che essa è finalizzata a rilanciare l’integrazione europea dopo un decennio di crisi. Si esamina quindi la missione costituzionale della Conferenza, se ne valuta l’organizzazione istituzionale e si considerano le sue prospettive politiche. Infine, il paper discute i suoi risultati giuridici. L’articolo argomenta che la Conferenza sul Futuro dell’Europa costituisce un’iniziativa fuori dagli schemi, che ricorda precedenti quali la Conferenza di Messina e la Convenzione sul futuro dell’Europa. Tuttavia, come il paper sottolinea, la Dichiarazione comune che avvia la Conferenza lascia indefinita sia la sua missione costituzionale che la sua organizzazione istituzionale. Pertanto, traendo lezione dai precedenti, il paper suggerisce che le prospettive della Conferenza dipenderanno da leadership politica e creatività giuridica, e discute quali possano essere le opportunità al riguardo.
Keywords: Conferenza sul Futuro dell’Europa, Dichiarazione comune, UE, riforme, trattati, Covid-19
Federico Fabbrini è Professore ordinario di diritto dell’UE presso la Dublin City University e Direttore fondatore del Brexit Institute
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